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Tumore del pene

  • Immagine del redattore: Alberto Macchi
    Alberto Macchi
  • 10 feb 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Definizione


Il tumore del pene, pur rappresentando oltre il 95% dei tumori maligni di questo organo, costituisce meno dell'1-2% delle neoplasie che si riscontrano nei maschi che vivono nei paesi industrializzati (Europa e Nord America). Il tumore del pene origina dall'epitelio modificato che riveste la superficie interna del sacco prepuziale, del solco e del glande. L'età più frequentemente colpita è tra la quinta e l’ottava decade, anche se non sono rari casi insorti in giovani adulti. Il tumore del pene può avere sviluppo prevalentemente vegetante o infiltrante. I tumori maligni del pene per oltre il 95% sono rappresentati dal carcinoma spinocellulare, esistono ulteriori rari varianti e forme precancerose.


Fattori di rischio


Il principali fattori di rischio sono:


- L'infezione da HPV (Papilloma virus umano) che si contrae generalmente per contatto sessuale fra genitali maschili e femminili, cavo orale e canale anale.

- Fimosi prepuziale ovvero il restringimento della cute del prepuzio

- Scarsa igiene

- Età avanzata

- Malattie infiammatorie croniche come il lichen sclerosus

- Fumo


Prevenzione


Una corretta igiene degli organi genitali associata all’auto-ispezione è fondamentale per la prevenzione di questo tumore. Anche ridurre il contagio da HPV e l’astensione dal fumo aiutano nel prevenire la presentazione di questo tumore. Negli ultimi anni riguardo all’HPV sono stati messi in commercio i vaccini per la prevenzione del tumore della cervice uterine nelle donne.


Diagnosi


L’autoispezione è la cosa più utile per fare diagnosi di questo tumore. Alla comparsa di lesioni peniene, zone arrossate, noduli duri è necessario recarsi in visita dall’urologo specialista o dal medico di base che raccogliendo informazioni dettagliate sui sintomi, sulla storia familiare del paziente e visitando in modo accurato il pene e tutta la regione genitale verificano la presenza di segni del tumore o di altre patologie. In caso di sospetto tumore e nelle forme più piccole e superficiali si procede ad una biopsia ambulatoriale con il laser. Si preleva una piccola quantità di tessuto del pene e lo si analizza al microscopio: questo metodo consente di arrivare a una diagnosi certa di tumore. Se la lesione è molto grossa e con un aspetto infiltrante bisogna procedere a una chirurgia più importante in sala operatoria con l’asportazione della parte di pene interessata dalla malattia. Alcuni esami utili che completano la diagnosi di tumore possono essere:

- L’ecografia inguinale bilaterale

- La TC o RMN Addome completo con mezzo di contrasto


Terapia


La terapia può variare a seconda di vari fattori come posizione, estensione del tumore ed infiltrazione dei tessuti adiacenti. In alcuni casi la chirurgia può essere preceduta dalla chemioterapia. Nelle forme più superficiali il trattamento ambulatoriale lo eseguiamo con il laser senza bisogno di ricovero. Nei casi più estesi è necessario un intervento chirurgico con asportazione della massa con amputazione parziale o totale del pene. In alcune situazioni può essere associata l’asportazione dei linfonodi con l’esecuzione preliminare del linfonodo sentinella. Questo viene identificato dal medico nucleare la mattina dell’intervento usando un farmaco apposta e viene successivamente asportato dall’urologo e successivamente analizzato dall’anatomopatologo. Se il linfonodo è coinvolto è necessaria un’asportazione più estesa dei linfonodi inguinali e qualche caso anche dei linfonodi pelvici. La chemioterapia sistemica, (che si diffonde a tutto l'organismo somministrata per via intravenosa o per via orale) come detto prima, in alcuni casi può precedere (neoadiuvante) l’intervento chirurgico mentre in altri casi essere successiva (adiuvante).

 
 
 

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